Categoria: Repubblica ceca

Interpretariato e servizio di testimone durante un rogito

Interpretariato e servizio di testimone durante un rogito

È attivo il servizio di assistenza linguistica per la lingua ceca e la lingua slovacca per atti di compravendita immobiliare presso studi notarili.

Il servizio comprende la traduzione dell’atto di compravendita, la presenza in veste di interprete e/o di testimone al rogito.

In collaborazione con alcune colleghe, sono in grado di fornire:

  • la traduzione dell’atto con la revisione e la consulenza di una collega madrelingua,
  • la presenza all’atto della stipula che potrà essere in veste di interprete coadiuvata da una collega che presenzierà in veste di testimone o in veste di testimone con una collega in qualità di interprete.

Quella del testimone è una figura che non sempre viene citata ma è necessaria in quanto è richiesta la presenza di un professionista esperto della lingua che nel corso della stipula possa testimoniare appunto la correttezza dell’interpretariato e della traduzione.

Contattatemi per maggiori informazioni!

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Il ceco in estate!

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Le lezioni di lingua ceca sono personalizzate e rispecchiano le esigenze dello studente.
Livelli disponibili: A1 e A2 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue.

Codice promozione: ESTATE_2021

Termini e condizioni

  • Numero di pacchetti acquistabili da singolo cliente: 2
  • Promozione disponibile SOLO per nuovi clienti/studenti.
  • La promozione termina alle ore 23:59 del 15/08/2021.
  • Le date delle lezioni saranno concordate con lo studente.
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Livelli disponibili: A1 e A2 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue.

Termini e condizioni della promozione:

  • Numero di pacchetti acquistabili da singolo cliente: 2
  • Promozione disponibile SOLO per nuovi clienti/studenti.
  • La promozione termina alle ore 23:59 del 24/12/2020.
  • Le date delle lezioni saranno concordate con lo studente e le prime date utili saranno a partire dal 02/01/2021.

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3 giorni in Moravia? Perché no?

3 giorni in Moravia? Perché no?

Sono appena tornata da una breve vacanza di 3 giorni in Moravia e vorrei condividere con voi cosa si può vedere e visitare in così poco tempo.

Giorno 1:

Siamo partite presto da Palmanova e nonostante le condizioni atmosferiche non proprio ideali trovate lungo le autostrade austriache ci abbiano rallentate un bel po’, siamo arrivate a Mikulov verso le 13:00. Di Mikulov ho già parlato qui e se per caso avete letto quel post, sapete che è uno dei miei posti preferiti. Mikulov è una piccola perla e vale la pena fermarsi a fare due passi, pranzare in una delle birrerie o ristoranti locali e godersi la vista dal castello.

Zámek Mikulov – @EleonoraTondon

Siamo poi ripartite alla volta di Kroměříž. Anche di questa cittadina patrimonio dell’UNESCO ho già parlato in questo post. Questa volta abbiamo alloggiato nella struttura ricettiva di Černý Orel. Černý Orel nasce come micro-birrificio artigianale che produce birra chiara (11°), mezza-scura (la mia preferita, 12°) e scura (17,5°). La lungimiranza del titolare ha portato poi alla realizzazione di un hotel, una pensione, un ristorante con annessa birreria, un bar e una cioccolateria. Nei primi mesi del 2020 aprirà anche la sezione wellness con sauna e terme di birra!

Černý Orel Pivovar – Foto: Eleonora Tondon

Giorno 2:

In Repubblica ceca castelli, residenze rinascimentali e palazzi non ubicati nelle città principali, chiudono da fine ottobre a circa metà febbraio/inizio marzo. Per questo motivo non siamo riuscite a visitare il Palazzo arcivescovile. Abbiamo potuto però passeggiare nei giardini sotto il castello (Podzámecká záhrada), circondate da pavoni e scoiattoli, animali da fattoria e nelle gabbie adiacenti il palazzo abbiamo potuto vedere qualche esemplare più esotico come le scimmie e i macachi. Non abbiamo avuto il tempo, ma non era nemmeno il periodo dell’anno più adatto, di vistare il Giardino fiorito (Květná zahrada) ma recupereremo la prossima volta.

Podzámecká zahrada – Foto: Eleonora Tondon

Abbiamo poi seguito la visita guidata del birrificio Černý Orel, tenuta dal titolare, che ci ha spiegato come “si fa” la birra, in cosa consiste il metodo Pils o Pilsner (da Plzeň, Pilsen in tedesco) e qualche trucco e segreto del settore, il tutto degustando le birre prodotte dal birrificio.

Nel pomeriggio siamo andate a Brno. La città è famosa principalmente per il circuito che ospita il MotoGp ma ha tanto altro da offrire. Innanzitutto ricordiamo lo Špilberk, fortezza e prigione che tra i suoi “ospiti” annovera Silvio Pellico e diversi carbonari e rivoluzionari europei. Proprio qui Silvio Pellico scrisse “Le mie prigioni”. La salita alla fortezza è un po’ ripida ma non impegnativa e il panorama vale lo sforzo. Siamo poi scese nuovamente in città e abbiamo visitato il Duomo dei SS. Pietro e Paolo, attraversato Zelný Trh dove stavano allestendo gli stand per i mercatini di Natale, passeggiato lungo Česká ulice, Náměstí Svobody per poi imbatterci in una rievocazione storica di periodo napoleonico. Non tutti sanno che i cechi sono un popolo di rievocatori (ne ho parlato qui) ma soprattutto che la famosa Austerlitz non è nient’altro che la cittadina di Slavkov u Brna! La rievocazione ricordava proprio il passaggio delle truppe verso Slavkov u Brna in preparazione della battaglia. La pianura in cui quest’ultima si è svolta e il castello sono visitabili e aperti al pubblico. Un’altra curiosità su Brno? Fu proprio a Brno che Gregor Mendel sviluppò le sue Leggi dell’ereditarietà.

Špilberk – Foto: Eleonora Tondon
Collina dello Špilberk – Foto: Eleonora Tondon
Brno – Foto: Eleonora Tondon

Giorno 3:

Ci siamo lasciate alle spalle Kroměříž e siamo partite in direzione di Znojmo. Questa cittadina, situata a pochi chilometri dal confine con l’Austria, è arroccata sulla riva del fiume Dyje. Znojmo, rinomato centro vinicolo della Moravia del sud, è caratterizzata da mura medievali e da un centro storico rinascimentale. Nell’area del Castello di Znojmo si trova la Rotonda romanica della Vergine Maria e di Santa Caterina, uno dei monumenti della cristianità più importanti della Repubblica ceca, caratterizzata da affreschi molto ben conservati risalenti al 1134. È visitabile solo su prenotazione e da fine aprile a inizio ottobre. Da non perdere la Cattedrale di Sv. Mikuláš (San Nicola), imponente, barocca e caratterizzata da un pulpito a forma di mappamondo.
È inoltre possibile visitare i sotterranei della città che si estendono per circa 30 km oppure dedicarsi alla degustazione e alla visita del birrificio cittadino.

Znojmo – Cattedrale di San Nicola – Foto: Eleonora Tondon
Znojmo – Interno della Cattedrale di San Nicola – Foto: Eleonora Tondon

Con la passeggiata alla scoperta di Znojmo, è terminato anche il nostro viaggio in Moravia, breve ma ricco di scoperte. Tre giorni sembrano pochi ma se ben organizzati si riesce a vedere molto.
Se scegliete Kroměříž come punto di “appoggio” e volete un’alternativa alla visita a Brno, vi consiglio Olomouc (ne ho parlato qui) o Zlín, città dall’archittettura funzionalista e che ha dato i natali al fondatore e all’azienda Baťa (ne ho parlato qui).

L’Epopea slava torna a Moravský Krumlov

L’Epopea slava torna a Moravský Krumlov

La scorsa settimana il Consiglio comunale di Praga ha approvato il ritorno della Slovanská epopej (Epopea slava) di Alphonse Mucha a Moravský Krumlov nell’attesa che a Praga venga realizzato un luogo adatto a ospitarla. L’Epopea slava dovrebbe essere visitabile nella cittadina morava a partire dall’estate 2020.

foto: praha.eu

Monumenti a Jan Palach

Národní muzeum, la principale istituzione museale e culturale ceca, ha dedicato un nuovo monumento alla memoria e alla vita di Jan Palach, lo studente che nel 1969 si diede fuoco per protesta a seguito dell’occupazione della Cecoslovacchia da parte degli eserciti del Patto di Varsavia. È stato realizzato nella casa natale di Palach, nella cittadina di Všetaty. L’abitazione, di cui erano rimaste solo le mura perimetrali, è attraversata da una struttura simbolica in acciaio denominata Hrana zla (“il limite del male”) che si interrompe a pochi centimetri dal tavolo della sala da pranzo. Le finestre sono totalmente oscurate e da fuori si intravedono solo delle fessure. L’insolita installazione è completata da un secondo edificio in cui sono conservati oggetti originali appartenuti a Palach e che egli portava con sé quel 16 gennaio quando si immolò in Piazza Venceslao (Václavské náměstí) corredati da una serie di filmati. L’autore dell’articolo dal quale ho tratto queste informazioni, Jakub Plíhal, lo definisce un luogo talmente austero da far gelare il sangue. A questo link potete vedere alcune immagini dell’interno.

foto di Jakub Plíhal

A Praga inoltre ci sono altri luoghi che ricordano e commemorano il sacrificio di Jan Palach. Il più famoso forse si trova in Piazza Venceslao, davanti alla statua equestre di San Venceslao. Si tratta di una targa commemorativa del gesto estremo di Palach e più tardi di Jan Zajíc.

foto di https://ct24.ceskatelevize.cz

Qualche metro più in là, sul marciapiede accanto alla fontana antistante il Museo Nazionale, nel punto esatto in cui Palach si versò addosso il liquido infiammabile, troviamo l’opera realizzata nel 2015 dall’artista Barbora Veselá e dagli architetti Čestmír Houska e Jiří Veselý.

foto di www.drobnepamatky.cz

In Alšovo nábřeží, ovvero il viale che costeggia la riva destra della Vltava da Platnéřská ulice oltre Mánesův most fino a Na Rejdišti, troviamo invece il gruppo scultoreo denominato Dům sebevraha a Dům matky sebevraha (“La casa del suicida e la casa della madre del suicida”). L’opera è realizzata dall’architetto americano John Hejduk che ha tratto ispiazione dalla poesia di David Shapiro intitolata The Funeral of Jan Palach (in ceco Pohřeb Jana Palacha – Il funerale di Jan Palach – qui il testo) del 1969. Inizialmente realizzata nel periodo 1986–1990 da un gruppo di studenti del Georgia Institute of Technology di Atlanta guidati da James Wiliamson e posizionata nell’istituto stesso, nel 1991 venne donata da Hejduk a Václav Havel e al popolo cecoslovacco. Rimase al Castello di Praga (Pražský hard) fino al 2000. Trovò la sua ubicazione definitiva nel 2015 in Alšovo nábřeží, nei pressi della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Praga (Filozofická fakulta – Univerzita Karlova), facoltà frequentata da Palach stesso.

foto di Filozofická fakulta – Univerzita Karlova https://www.ff.cuni.cz

Sulla facciata della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Praga (Filozofická fakulta – Univerzita Karlova), in Piazza Jan Palach (Náměstí Jana Palacha), troviamo inoltre il viso di Jan Palach, realizzato in metallo grazie alla maschera funebre in gesso di cui Olbram Zoubek aveva preso l’impronta il 19 gennaio 1969.

foto di janpalach.cz
La canzone italiana in Repubblica ceca

La canzone italiana in Repubblica ceca

La musica e la canzone italiana sono famose in tutto il mondo. Siamo consapevoli del fatto che popoli e culture molto distanti dalla nostra conoscono o hanno sentito nominare classici come “Nel blu dipinto di blu” o “Felicità”. Non tutti sanno però che la musica italiana degli anni Settanta e Ottanta ha avuto grande successo nei Paesi dell’Europa centrale e orientale, tra questi ovviamente la Repubblica ceca. Cantanti come Drupi, Ricchi e Poveri, Toto Cotugno, Umberto Tozzi e Al Bano erano e sono molto apprezzati nel Paese. Lo sono a tal punto da meritare versioni in lingua ceca e parodie.

Una di queste è la versione ceca di “Mamma Maria” dei Ricchi e Poveri, rivisitata in chiave comica dal gruppo Těžkej Pokondr e intitolata “Máma má rýmu“ (Mamma ha il raffreddore).

 

Oppure “Sarà perché di amo” diventata per l’occasione “Hej, volá, volá Sisa”.

Ma il gruppo che forse ha più reso omaggio alla musica italiana in chiave parodistica è la formazione dei Triky a pověry, chiaro riferimento ai nostri Ricchi e Poveri. Tra i loro “omaggi” alla canzone italiana ricordiamo “Odečítá” – “Felicità” di Albano e Romina, “Ty, jámo” – “Ti Amo” di Umberto Tozzi, “Parmazán” – “Sharazan” di Albano e Romina e “Hej, hola, zpívej si sum” – “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri.
Qui trovate un medley dei loro successi!

Cosa visitare a Praga o in Repubblica ceca

Cosa visitare a Praga o in Repubblica ceca

Sei in partenza per la Repubblica ceca e non hai ancora le idee chiare su cosa andare a visitare?

Sei stanco dei soliti giri turistici pre-confezionati e vorresti qualcosa di diverso, magari qualcosa che rispecchi i tuoi veri interessi e le tue passioni?

Hai delle curiosità sulla Repubblica ceca o hai bisogno di informazioni pratiche e non sai a chi rivolgerti?

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I castelli della Boemia – Křivoklát

I castelli della Boemia – Křivoklát

Quando parlo con persone che hanno fatto un viaggio o una vacanza in Repubblica ceca, mi capita spesso di sentire che hanno visitato Praga e i castelli della Boemia dove, per “castelli della Boemia” si intende il Castello di Karlštejn (ve ne ho parlato qui). Oggi invece vi vorrei consigliare un altro castello che si trova sempre in Boemia ma che raramente ho trovato tra le mete consigliate: il castello di Křivoklát! Lo so, il nome sembra un po’ impronunciabile…

castello di Křivoklát
Veduta del castello di Křivoklát

Da dove viene questo nome?

Ci sono due versioni sull’origine del nome Křivoklát. La prima racconta che in passato il castello era circondato da alberi (detti “kláty”) ritorti/curvi (in ceco “křivý”) e da qui l’unione delle parole “křivý” e “klát” in Křivoklát. Una seconda invece spiega come il castello fosse eretto su una superficie curva detta “plát”. Vennero quindi unite le parole “křivý” e “plát” dando vita a Křivoklát.

Křivoklát è uno dei più antichi e importanti castelli medievali della Repubblica ceca. Si trova a circa 60 chilometri da Praga, a 290 metri sul livello del mare, su un promontorio che sovrasta il corso d’acqua Rakovnický potok, alla confluenza con il fiume Berounka. Il Castello è di proprietà statale, dal 1958 è tutelato in quanto monumento culturale e dal 1989 è entrato a far parte dei monumenti culturali nazionali della Repubblica ceca

Un po’ di storia del castello…

Il castello venne costruito attorno al 1200 dai re della dinastia dei Přemyslidi. Přemysl Otakar II. contribuì molto allo sviluppo del castello e lo stesso Carlo IV. vi trascorse diversi periodi, sia durante l’infanzia sia in età adulta. Il castello subì modifiche importanti durante il regno di Venceslao IV. e assunse le sembianze odierne grazie a Ladislao II.  

Il Castello di Křivoklát venne danneggiato e quasi distrutto dagli incendi nel corso dei secoli. Durante le guerre hussite divenne custode dei gioielli della corona. Fu trasformato in seguito in una prigione e la sua importanza diminuì. Furono i Fürstenberg a restaurare e tutelare il castello rimanendone i proprietari fino al 1929 quando Max Egon II. lo vendette alla Repubblica cecoslovacca.

corte del castello di Křivoklát
La corte del castello di Křivoklát

Ma quando si può visitare e cosa si può vedere nel castello di Křivoklát?

Il periodo migliore per visitare il castello di Křivoklát è a partire da 01 maggio quando, dopo diversi periodi e intervalli di chiusura invernale e primaverile, riaprono al pubblico tutti gli spazi. Ci sono 3 tour guidati che consentono di visitare diverse parti del castello e della corte. Il prezzo per il tour più breve è di 120 CZK mentre per il tour completo del castello il costo è di 220 CZK. Naturalmente esistono diversi sconti per bambini, anziani e gruppi. Trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale del castello cliccando qui. La corte e una parte delle mura del castello sono invece a ingresso gratuito.

Come molti castelli della Repubblica ceca, il castello di Křivoklát ospita tutto l’anno una serie di iniziative come concerti, rappresentazioni teatrali, rassegne cinematografiche ed eventi legati all’arte e all’artigianato. Křivoklát diventa spesso un set cinematografico. Qui sono state girare alcune scene di Wanted – Scegli il tuo destino e I fratelli Grimm e l’incantevole strega.

corte del castello di Křivoklát
Uno scorcio della corte del castello di Křivoklát

Come si arriva a Křivoklát?

Come dicevo prima, Křivoklát dista circa 60 chilometri da Praga ed è naturalmente raggiungibile in auto. Una volta arrivati a Křivoklát troverete un parcheggio a circa 300 metri dalla salita al castello. Personalmente ci sono arrivata in treno da Praga. Ci sono regolari collegamenti dalla stazione centrale (Hlavní nádraží) con un cambio a Beroun. Cliccando qui troverete gli orari dei treni. Con un viaggio di circa 1 ora e 20 minuti, arriverete alla stazione ferroviaria di Křivoklát che è molto piccola e immersa nella natura. Ne vale la pena!

ferrovia Křivoklát
In attesa del treno alla stazione di Křivoklát