Monumenti a Jan Palach

Národní muzeum, la principale istituzione museale e culturale ceca, ha dedicato un nuovo monumento alla memoria e alla vita di Jan Palach, lo studente che nel 1969 si diede fuoco per protesta a seguito dell’occupazione della Cecoslovacchia da parte degli eserciti del Patto di Varsavia. È stato realizzato nella casa natale di Palach, nella cittadina di Všetaty. L’abitazione, di cui erano rimaste solo le mura perimetrali, è attraversata da una struttura simbolica in acciaio denominata Hrana zla (“il limite del male”) che si interrompe a pochi centimetri dal tavolo della sala da pranzo. Le finestre sono totalmente oscurate e da fuori si intravedono solo delle fessure. L’insolita installazione è completata da un secondo edificio in cui sono conservati oggetti originali appartenuti a Palach e che egli portava con sé quel 16 gennaio quando si immolò in Piazza Venceslao (Václavské náměstí) corredati da una serie di filmati. L’autore dell’articolo dal quale ho tratto queste informazioni, Jakub Plíhal, lo definisce un luogo talmente austero da far gelare il sangue. A questo link potete vedere alcune immagini dell’interno.

foto di Jakub Plíhal

A Praga inoltre ci sono altri luoghi che ricordano e commemorano il sacrificio di Jan Palach. Il più famoso forse si trova in Piazza Venceslao, davanti alla statua equestre di San Venceslao. Si tratta di una targa commemorativa del gesto estremo di Palach e più tardi di Jan Zajíc.

foto di https://ct24.ceskatelevize.cz

Qualche metro più in là, sul marciapiede accanto alla fontana antistante il Museo Nazionale, nel punto esatto in cui Palach si versò addosso il liquido infiammabile, troviamo l’opera realizzata nel 2015 dall’artista Barbora Veselá e dagli architetti Čestmír Houska e Jiří Veselý.

foto di www.drobnepamatky.cz

In Alšovo nábřeží, ovvero il viale che costeggia la riva destra della Vltava da Platnéřská ulice oltre Mánesův most fino a Na Rejdišti, troviamo invece il gruppo scultoreo denominato Dům sebevraha a Dům matky sebevraha (“La casa del suicida e la casa della madre del suicida”). L’opera è realizzata dall’architetto americano John Hejduk che ha tratto ispiazione dalla poesia di David Shapiro intitolata The Funeral of Jan Palach (in ceco Pohřeb Jana Palacha – Il funerale di Jan Palach – qui il testo) del 1969. Inizialmente realizzata nel periodo 1986–1990 da un gruppo di studenti del Georgia Institute of Technology di Atlanta guidati da James Wiliamson e posizionata nell’istituto stesso, nel 1991 venne donata da Hejduk a Václav Havel e al popolo cecoslovacco. Rimase al Castello di Praga (Pražský hard) fino al 2000. Trovò la sua ubicazione definitiva nel 2015 in Alšovo nábřeží, nei pressi della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Praga (Filozofická fakulta – Univerzita Karlova), facoltà frequentata da Palach stesso.

foto di Filozofická fakulta – Univerzita Karlova https://www.ff.cuni.cz

Sulla facciata della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Praga (Filozofická fakulta – Univerzita Karlova), in Piazza Jan Palach (Náměstí Jana Palacha), troviamo inoltre il viso di Jan Palach, realizzato in metallo grazie alla maschera funebre in gesso di cui Olbram Zoubek aveva preso l’impronta il 19 gennaio 1969.

foto di janpalach.cz

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